lunedì 16 dicembre 2013

Amour



AMOUR
Funny GamesStorieLa pianista, Il tempo dei lupiNiente da nascondere, nuovamente Funny Games e Il nastro bianco sono i titoli degli ultimi film (dal 1997 in poi) di Michael Haneke, regista del film che vedremo questa settimana.  Il 71enne regista austriaco (ma nato a Monaco di Baviera) non è certamente un regista "facile" ma è senza dubbio uno dei più apprezzati dalla critica, più volte vincitore di premi ai festival di mezzo mondo. Il solo Amour ha vinto qualcosa come una 50ina di premi, tra cui il Premio Oscar e il Golden Globe come Miglior Film Straniero, il Bafta per la Miglior Attrice a Emmanuelle Riva e per il Miglior Film non in inglese, la Palma d'Oro al Festival di Cannes, i 6 Premi César più importanti (Attrice, Attore, Sceneggiatura, Regia e Film), il David di Donatello come Miglior Film Europeo, 4 European Film Awards (Film, Regia, Attore, Attrice). E questi sono solo i principali.
Direi che questo già dovrebbe bastare come presentazione. Aggiungo ancora che la sceneggiatura è, come spesso accade, dello stesso Haneke e il è composto, tra gli altri, da: 
  • Jean-Louis Trintignant: classe 1930!, l'indimenticato  Roberto Mariani del film di Dino Risi Il sorpasso (1962), nonché attore in pellicole come Un uomo una donna (1966) di Claude Lelouch, Z - L'orgia del potere (1969) di Costa-GavrasFinalmente domenica! (1983) di François TruffautTre colori: Film Rosso (1994) di Krzysztof Kieślowski;
  • Emmanuelle Riva: classe 1927!!!, l'anno scorso per questo film era stata nominata all'Oscar. La statuetta è andata poi a Jennifer Lawrence per Il lato positivo ma la cosa curiosa è che la Riva è stata la più anziana attrice a essere candidata nella storia degli Oscar e a farle compagnia c'era anche la piccola Quvenzhané Wallis di Re della terra selvaggia che al contrario, con i suoi 9 anni, è stata la più giovane mai candidata. A prescindere da questa coincidenza, la Riva - attrice ma anche poetessa - va ricordata tra le tante cose per Hiroshima mon amour (1959) Alain ResnaisKapò (1960) di Gillo Pontecorvo,  Il delitto di Thérèse Desqueyroux (1962) di Georges FranjuAndrò come un cavallo pazzo (1973) di Fernando Arrabal, Gli occhi, la bocca (1982) di Marco BellocchioTre colori - Film blu (1993) di Krzysztof Kieslowski.
  • Isabelle Huppert: vista spesso al Cineforum e vincitrice di tantissimi premi, la Hupper ha recitato in Violette Noziére (1978) e Il buio nella mente (1995) di Claude Chabrol, I cancelli del cielo (1980) di Michael CiminoLa storia vera della signora delle camelie (1981) di Mauro BologniniPassion (1982) di Jean-Luc GodardStoria di Piera (1983) di Marco Ferreri,  I demoni (1987) di Andrzej WajdaLe affinità elettive (1996) dei fratelli TavianiLa pianista (2001) e Il tempo dei lupi (2003) appunto di HanekeOtto donne e un mistero (2002) di François Ozon, fino ad arrivare ovviamente a Bella addormentata di Marco Bellocchio che abbiamo avuto modo di apprezzare al Cineforum il mese scorso dove intrepreta la ex attrice ritiratasi per prendersi cura della figlia in coma.

PROGRAMMAZIONE IMPERIESE
Cinema Centrale: Lo Hobbit. La desolazione di Smaug di Peter Jackson
Cinema Imperia: Chiuso
Cinema Dianese: Blue Jasmine di Woody Allen

Buon cinema,
Marco Frassinelli

venerdì 6 dicembre 2013

Il figlio dell'altra



IL FIGLIO DELL'ALTRA
Non so se è stato voluto, ma gli ultimi mese di film del Cineforum Imperia sembra una mini rassegna genitori-figli in casi estremi. Abbiamo cominciato con la Bella addormentata in cui il tema genitore-figli è stato sviluppato in più contesti (il politico e la figlia, l'attrice e i due figli, quella in coma e quello "escluso"). Il rapporto genitoriale era al centro anche de Il caso Kerenes sia visto tra la madre e suo figlio, sia visto nel caso dei genitori che perdono il figlio. E ora con Il figlio dell'altra vedremo che succede quando due bambini vengono scambiati alla nascita e si viene a sapere solo molti anni dopo. E per di più si tratta di una famiglia israeliana e una palestinese! Il film è diretto dalla francese Lorraine Levy, regista e sceneggiatrice teatrale, cinematografica e televisiva, sorella del celebre scrittore Marc Levy (Amici miei, miei amoriSe solo fosse veroIl primo giorno). Nel cast Emmanuelle Devos  (Sulle mie labbraL'amore sospettoCoco avant ChanelGli amori folli).

PROGRAMMAZIONE IMPERIESE
Cinema Centrale: Blue Jasmine di Woody Allen
Cinema Imperia: Hunger Games. La ragazza di fuoco di Francis Lawrence / Tacchini in fuga di Jimmy Hayward
Cinema Dianese: La mafia uccide solo d'estate di Pierfrancesco Diliberto

Buon cinema,
Marco Frassinelli

lunedì 2 dicembre 2013

Il caso Kerenes



IL CASO KERENES
Film rumeno diretto da Calin Peter NetzerSecondo il critico Giancarlo Zappoli su Mymovies, il regista "descrive con grande precisione (supportato da un'attrice intensamente calata nel personaggio come Luminita Gheorghiu) il rapporto malato che Cornelia sa instaurare con chiunque la circondi. Il suo bisogno di controllo è assoluto e conservato con la tecnica pugilistico-psicologica del lavoro ai fianchi. Il cavallo di Troia è sempre e comunque il senso di colpa che cerca di instillare nel figlio il quale è ormai incapace di affrontare qualsiasi altra opzione che non comporti la fuga dalle responsabilità". Ma non è soltanto un film "psicologico", è anche un affresco dell'attuale società rumena. Continua Zappoli "Sullo sfondo, ma messa a fuoco da una sceneggiatura capace di un work in progress efficace, c'è la Romania di oggi. Sembrano passati secoli da quando nel 1989 la dittatura da satrapo di Nicolae Ceausescu cadeva in seguito alla sua condanna a morte. Il film per tre quarti della sua durata ci mostra un mondo di alta borghesia in grado di utilizzare il denaro per qualsiasi scopo". Dello stesso avviso anche Silvia Nugara di New Cult Frame: "Calin Peter Netzer racconta le profonde fratture che attraversano la società rumena di oggi. Il film mette così a fuoco il cinismo di una borghesia di sessantenni arricchiti e lo smarrimento dei loro figli. Sullo sfondo di una crudele divisione di classe che porta i ricchi a ignorare e a disumanizzare i cittadini più modesti, dal film emerge soprattutto il conflitto tra genitori e figli: i primi sono voraci, privi di scrupoli, di cultura, dotati di un’inesorabile sete di riscatto mentre i secondi sono oppressi e annichiliti dai primi. [...] Lo stile registico è quello di un cinema sociale che, camera in spalla o a mano, racconta i drammi del quotidiano in cui viviamo con secchezza ma, a differenza di quanto accade per esempio nel cinema dei fratelli Dardenne o di Cristian Mungiu, qui i dialoghi sono molto presenti e rivestono una funzione importante [...].

PROGRAMMAZIONE IMPERIESE
Cinema Centrale: Hunger Games - La ragazza di fuoco di Francis Lawrence 
Cinema Imperia: Fuga di cervelli di Paolo Ruffini / Tacchini in fuga di Jimmy Hayward
Cinema Dianese: Thor 2 - The Dark World di Alan Taylor

Buon cinema,
Marco Frassinelli