Il 27 gennaio è ormai celebrato come Giorno della Memoria, ovvero la commemorazione delle vittime della Shoah. Quello di quest'anno però ha un valore simbolico molto particolare, essendo quest'anno il 70° anniversario della liberazione campo di concentramento di Auschwitz.
Anche noi del Cineforum Imperia abbiamo perciò voluto ricordare l'orrore del genocidio ebraico ma abbiamo scelto di affrontare questo tema non con film ambientato a quell'epoca, immagino che in tv passeranno i vari, bellissimi, Schindler's list e Il pianista, ma un film ambientato nel 1961. Hannah Arendt è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca, di origine ebraica, emigrata prima in Francia e poi negli Stati Uniti, proprio per sfuggire alla persecuzione nazista. Un filosofa spesso attaccata da più parti per le sue idee decise, come ne Le origini del totalitarismo (1951) dove mette a confronto l'imperialismo coloniale, il nazismo e la Russia comunista. Ma è negli anni '60 che si svolge il film: quando Hannah Arendt viene mandata dal New Yorker a seguire il celebre processo Eichmann, il primo processo a un criminale nazista tenutosi in Israele. Come forse saprete Adolf Eichmann ha avuto un ruolo primario per quanto riguarda la gestione della macchina della morte nazista. Era stato uno dei principali gerarchi nazisti a essere riusciti a sfuggire al processo di Norimberga e rifugiarsi sotto mentite spoglie in Sud America. Ed è lì che è stato rapito (l'Argentina non avrebbe concesso l'estradizione) dal Mossad per essere portato davanti al tribunale ebraico in Israele. I resoconti della Arendt, ripubblicati nel libro La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, furono a dir poco sorprendenti e diedero vita a un forte dibattito e molte critiche.
Per quanto riguarda il film, la regista è Margarethe von Trotta, una delle più importanti esponenti del cinema tedesco, nota soprattutto per film impegnati e spesso di impronta femminista. Inizia la carriera come attrice, spesso diretta dal marito Volker Schlöndorff. Come regista la ricordiamo per Rosa Luxemburg (1986), Paura e amore (1988), Il lungo silenzio (1993) e Rosenstrasse (2003). A interpretare Hannah Arendt la tedesca Barbara Sukowa, sua attrice feticcio, diretta, tra gli altri, anche da Rainer Werner Fassbinder (Lola), Michael Cimino (Il siciliano), Lars von Trier (Europa), David Cronenberg (M. Butterfly) e John Turturro (Romance & Cigarettes).
PROGRAMMAZIONE IMPERIESE
Cinema Centrale: Pride
Cinema Imperia sala 1: Sei mai stata sulla Luna?
Cinema Imperia sala 2: Exodus
Cinema Dianese: La teoria del tutto
Buon cinema,
Marco Frassinelli
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